Dopo il redditometro arriva lo spesometro, vale a dire il nuovo sistema di controllo dell’Agenzia delle Entrate contro l’evasione fiscale che setaccera’ tutti i pagamenti tra i soggetti Iva.
In particolare, e’ stato fissato a 3.600 euro, comprensivo di Iva, il tetto sopra il quale scatta l’obbligo di comunicazione telematica al fisco delle operazioni rilevanti ai fini Iva.
Il limite e’ stato fissato dalla direzione dell’Agenzia delle Entrate.
In particolare, per il primo anno di applicazione, quindi il periodo di imposta 2010, e’ previsto che le transazioni da comunicare siano solo quelle superiori ai 25 mila euro e le operazioni tra imprese.
Poi, dal primo gennaio 2011 parte poi l’obbligo di comunicazione anche per le operazioni effettuate tra soggetti Iva, (business to business). Per loro, e’ stato poi ampliato anche il termine di obbligo di comunicazione; c’e’ tempo, infatti, fino al 31 ottobre 2011.
Vanno communicate le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese e ricevute il cui corrispettivo supera la soglia dei 3.000 euro, soglia elevata a 3.600 euro, comprensiva dell’Iva, per le operazioni non soggette all’obbligo di fatturazione.
In altre parole, se si andra’ a comprare un bene che costa piu’ di 3 mila euro, il commerciante sara’ tenuto a registrare il codice fiscale dell’acquirente e a comunicare i dati dell’acquisto all’Agenzia delle Entrate.
Per i contratti per i quali e’ previsto un corrispettivo periodico (appalto, fornitura, somministrazione) andranno sommati i corrispettivi dovuti, e la comunicazione al fisco sara’ obbligatoria se nell’arco dell’anno si superano i tremila euro.
Per quanto riguarda, infine, le operazioni effettuate da soggetti con partita Iva verso i consumatori finali l’obbligo di registrazione scatta dal primo maggio 2011 e le operazioni commerciali vanno comunicate entro il 30 aprile del 2012.